La marijuana è una pianta complessa e ogni suo elemento ha un compito preciso. Ci sono alcune parti della pianta di cannabis che sono visibili a occhio nudo, mentre altre sono componenti microscopiche, visibili solo al microscopio. I pistilli, ad esempio, sono l’organo riproduttivo femminile della pianta di cannabis e sono visibili a occhio nudo; si manifestano come “peletti” che sporgono dal calice del fiore della pianta femmina.

Poi ci sono i tricomi, talmente piccoli da poter essere visti soltanto al microscopio, e sono disseminati su tutta la pianta di cannabis. i tricomi sono quelli che producono la resina tipica dei fiori di canapa.
Accanto all’azione protettiva, i tricomi sono responsabili della generazione, oltre che dei terpeni (prossima “lezione”!), anche dei cannabinoidi, come CBD e THC. Gli uni e le altre sono le sostanze che determinano l’effetto delle infiorescenze. Una particolarità è che questi elementi chimici hanno delle proprietà autonome che si possono modificare con l’interazione con le altre, dando quindi vita a un vasto spettro di effetti, variabile da pianta a pianta.
Soprattutto adesso che le proprietà terapeutiche della pianta di canapa sono emerse dopo molti studi, è sempre più necessario sottolineare il ruolo che i tricomi hanno innanzitutto nella produzione delle sostanze richiamate prima, nonché alle altre funzioni necessarie alla crescita della pianta, come quella protettiva.
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